La sofistica
Nel V secolo a.C. in Grecia ci furono delle trasformazioni socioeconomiche che portarono al declino dell’aristocrazia e all’imporsi delle classi mercantili.Ciò determinò la nascita del regime democratico in cui l’assemblea aveva il potere di creare le leggi. Poichè questo compito richiedeva una certa capacità di convincere il pubblico, si affermarono i sofisti che insegnavano a pagamento l’arte della parola. Per i sofisti il filosofo non è più colui che si domanda sui misteri dell’universo, nè colui che raggiunge il sapere per dispensarlo agli altri, ma colui che riflette sui limiti della conoscenza umana e sulla politica e offre la retorica che aiuta a risolvere i problemi riguardanti la comunità.
Sofista= dal greco “sophistés” significa letteralmente “sapiente”.Inizialmente
equivale a “maestro d’arte” per assumere nel V secolo a.C. il significato di “chi
esercita la professione del sapiente a pagamento”. Oggi sta a indicare un “ragionamento ingannevole”
Socrate
Socrate condivide con i sofisti la cultura umanistica centrata
sull’uomo e non sulla natura. D’altra parte rifiuta il loro relativismo, lo
scetticismo,l’assenza di scrupoli morali e di ridurre il linguaggio a uno
strumento di persuasione.Si sente superiore ai sofisti: egli sa di non sapere,
mentre loro hanno la presunzione di sapere, ma non sanno.
Secondo Socrate, per superare il relativismo c’è bisogno di ricerca, ma la ricerca non può avviarsi senza la consapevolezza il non sapere. Mediante il dialogo egli si finge ignorante ponendo delle domande all’interlocutore (ironia) che in questo modo si libera dalle certezze e prende consapevolezza della propria ignoranza.Quindi lo aiuta ad avviare la ricerca che aiuta a partorire autonomamente la verità(maieutica) e di dare una definizione stabile e universale in particolare della virtù.
Per Socrate, la virtù è il sapere, perchè è ciò che permette
di distinguere i beni esteriori da quelli interiori.Chi agisce in modo virtuoso
raggiunge la facilità. Chi è ignorante non può raggiungere la felicità perchè
per agire virtuosamente bisogna saper distinguere il bene dal male.
Socrate era lontano sia dall’antropomorfismo religioso sia
dall’agnosticismo e dall’ateismo sofista. La sua missione era quella di aiutare
ciascuno a intraprendere la propria ricerca e questa era ritenuta pericolosa
dai suoi avversari politici. Per questo fu condannato a morte, di fronte alla
quale non cercò un compromesso, ma rimase fedele ai propri principi morali.
Le sue idee furono portate avanti dai suoi allievi come
Antistene, Diogene di Sinope, Aristippo di Cirene e Euclide di Megara.
Platone . Le idee e la conoscenza
Le idee che l’uomo possiede non derivano dall’ esperienza, perchè essa è molteplice mentre l’idea è immutabile.Quindi le idee sono indipendenti e devono esistere come realtà oggettive.Così Platone supera il relativismo sofistico.
I tre distinti rapporti tra le idee e le cose secondo Platone:
-mimesi: gli esistenti sono copie delle idee, che ne rappresentano l’essenzialità
-metessi:gli esistenti partecipano o meno di alcune idee, che ne rappresentano le qualità
-parusia:l’idea del bello si manifesta nelle cose, diventa visibile in esse.
Se le idee non derivano dall’esperienza, come le conosciamo? Secondo la teoria della metampsicosi di Platone, l’anima immortale passa attraverso diverse reincarnazioni e nell’intervallo tra due esistenze, quando è libera dal corpo e dalle passioni, può contemplare le idee. Quando si reincarna essa dimentica tutto e nel corso della esistenza ricorda (anamnesi) grazie alle esperienze o sotto la guida di altri uomini.